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***Esclusivo*** IL MIO COLLOQUIO CON SILVIO PRIMA DEL VOTO di PAOLO GUZZANTI

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Il deputato del Partito Liberale annuncia l’intenzione di lasciare il proprio partito per aver osato «ordinare a me di fare ciò che stavo già facendo di mia iniziativa», ovvero di votare la sfiducia. E consegna al “suo” giornale della politica italiana il racconto esclusivo di un incontro con il presidente del Consiglio avuto in aula prima delle dichiarazioni. Ecco cosa «mi» ha detto. di PAOLO GUZZANTI

Nella foto, Paolo Guzzanti

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di PAOLO GUZZANTI

Dopo aver condotto una operazione politica e mediatica di portata nazionale che ha imposto al Paese, al governo e al Parlamento l’identità e la forza del pensiero e dell’azione liberale, ho deciso di abbandonare il Pli rimettendolo là dove l’ho trovato: nel solco di una prospettiva provinciale, asfittica e insignificante.

Non ho gradito che con tono gradasso e imperativo si osasse ordinare a me di fare ciò che stavo già facendo di mia iniziativa, dopo aver concepito e attuato la conquista della visibilità e del protagonismo non di me stesso, ma del mondo liberale.

Ho votato la sfiducia a SB, sapendo che essa non significa nulla.
Ora SB senza voti reali dovrà dimettersi e probabilmente andare ad elezioni. Per aprire al centro dovrebbe fare un patto con noi.

Chi siamo noi? Il Terzo Polo, nato ufficialmente lunedì mattina nell’appartamento di Fini nel corso di un vertice al quale hanno partecipato Fini, Bocchino, Rutelli, Casini, Tabacci, Cesa, La Malfa, Tanone, Melchiorre e io.
Naturalmente noi abbiamo bisogno di tempo per nascere come soggetto politico e prepararci alle elezioni. Ma il dado è tratto.

Ho anche detto che io non ho nulla di personale contro SB che ieri mattina per puro caso ho incontrato, sbattendoci quasi contro, in un corridoio della Camera, davanti ai giornalisti.

E si è svolto (per la vostra curiosità) il seguente dialogo:

SB – Paolo, devi credermi, io ho sempre seguitato a volerti bene.
GUZZ – E io ho sempre sottolineato la simpatia umana che ho per te, criticandoti ferocemente e attaccandoti politicamente.
SB – Ma tu mi attacchi per l’amicizia con Putin e io credo davvero che Vladimir sia un uomo diverso da quel che tutti pensano e mi piacerebbe fartelo conoscere se capiterà l’occasione.
GUZZ – Una cena con Putin?
SB – Perché no? Credo che se lo vedessi e ci parlassi, ti renderesti conto. E anche il presidente russo è un uomno perbene. Posso invitarti?
GUZZ – E perché no? Potrei fare qualche domanda interessante a Vladimir.
SB – Benissimo, andiamo in aula, ciao.
GUZZ – Ciao.

Fine della conversazione sulla quale l’imbecillismo giornalistico e blogghettaro ha ricamato merdosamente.

Quando ho parlato io l’aula si è congelata nell’attesa e quando ho detto che votavo la sfiducia c’è stato un gran brusio.
Ora SB non è caduto affatto e secondo me rivincerà le prossime elezioni e questa prova di forza è stata una gran cazzata, che però una volta avviata andava fatta.

SB grida vittoria, ma è lui comunque lo sconfitto, perché con 4 voti non governa neanche casa sua.
Il governo sta per dimettersi, fra un giorno o un mese o due.
E a quel punto credo che ci aspetti la durezza sanguinosa del cammino elettorale.

PAOLO GUZZANTI


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